Le prove sperimentali sono state eseguite presso il Laboratorio del DiSGG (Dipart. Strutture Geologia e Geotecnica) dell’Università della Basilicata su pilastri in CA privi di armatura e rinforzati con diverse tecniche di consolidamento: calastrellatura, fasciatura in FRP, CAM®. Il dimensionamento dell’intervento si è svolto in equivalenza di incremento resistente.
A fronte del comportamento di riferimento del pilastro nudo di campione (curva in giallo) si nota come il confinamento realizzato con fibre (verde) e quello con calastrelli (bordeaux) comportino comunque un dissesto dell’elemento (cambio di rigidezza oltre la resistenza massima del pilastro nudo) prima che sia attivato il contributo portante.
Il comportamento a rottura del pilastro nudo è di tipo fragile e tale si mantiene anche a seguito dell’applicazione del tessuto in FRP in cui, come si nota, dopo il picco di resistenza la curva risulta degradante e non asintotica.
Tra il CAM® (fucsia) e il meccanismo a calastrelli l’incremento di resistenza e in duttilità è assolutamente paragonabile, distinguendo dopo il picco di resistenza un comportamento plastico (asintotico). Vale però l’occasione di soffermarsi su alcuni aspetti che la coazione impressa all’elemento con le legature CAM® comporta.
Il pretensionamento introduce uno stato di tensione trasversale che per effetto Poisson si traduce in un ‘allungamento’ del provino. Il carico necessario per riportare l’elemento alla configurazione indeformata corrisponde all’incremento di carico portato in regime elastico. Come si vede dall’andamento delle curve (tratto iniziale lineare) il carico del pilastro rinforzato al limite elastico è addirittura superiore al carico a rottura dell’elemento non rinforzato. Il provino cerchiato con Sistema CAM® quindi, a quel dato livello di carico che prima ne avrebbe comportato la rottura, risulta ancora integro.